Dopo Pioltello, ora Trieste: due esempi di una politica che usa la scuola per costruire la sua egemonia culturale.
Con una nota del 15 maggio, Alessia Rosolen e Pierpaolo Roberti, assessori all’Istruzione e alla Sicurezza della Regione Friuli Venezia Giulia, hanno criticato l’evento organizzato presso l’I.C. Italo Svevo di Trieste sul tema delle migrazioni, accusando i suoi promotori di voler trasmettere agli studenti “una visione univoca della realtà”[1]. L’evento, organizzato in collaborazione con l’I.C.S. (Consorzio Italiano di Solidarietà) – una Onlus che da trent’anni opera nel campo dell’accoglienza nel territorio triestino –, prevedeva anche la testimonianza di un migrante che avrebbe raccontato la propria esperienza.
Il Movimento di Cooperazione Educativa esprime profonda solidarietà e sostegno alla comunità scolastica dell’Istituto Comprensivo Italo Svevo di Trieste, che ha subito una grave violazione della sua autonomia, fondamentale per un’istruzione che rispetti la libertà di insegnamento e il pluralismo culturale.
La scuola è il luogo dove si formano i cittadini di domani e dove deve essere promosso il dialogo aperto e costruttivo. La decisione di cancellare l’incontro, previsto per il 21 maggio, non solo va contro il principio dell’autonomia scolastica (D.P.R. 275/1999) e della libertà di insegnamento (articolo 33 della Costituzione), ma mina anche la fiducia nel sistema educativo, che dovrebbe essere il custode dei valori democratici e dell’inclusione.
È essenziale che le istituzioni scolastiche possano operare senza interferenze esterne, per poter fornire un’educazione di qualità ed essere in grado di adattarsi alle esigenze specifiche della loro comunità. L’autorevolezza della scuola non può essere recuperata né inasprendo le pene per gli studenti che entrano in conflitto con gli insegnanti, né, all’opposto, minando costantemente l’autonomia e la prerogative di questi ultimi, che pure sono previste dalla norma.
Chiediamo con forza alla politica di evitare future ingerenze nel campo educativo. La scuola è un bene comune, il luogo dove si costruisce il futuro del nostro Paese. Proteggiamola, senza trasformarla in un campo di battaglia politica.
[1]Cfr. https://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act;jsessionid=CC6988BBFB9B65953534F982812F15BE?dir=&nm=20240515174240007