L’INDIRE commissariato, ovvero la ricerca al servizio dei politici

Con uno spericolato emendamento all’interno del disegno di legge n° 71, il Governo intende rideterminare le finalità dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE), che da anni si occupa in piena autonomia di promuovere e sostenere i processi di miglioramento del nostro sistema scolastico.

Nonostante la recente nomina da parte di Valditara di un membro ministeriale nel Cda dell’INDIRE, l’emendamento governativo approvato in Commissione Cultura prevede adesso il commissariamento dell’istituto. Anche questa volta si adottano le stesse modalità usate per gli altri provvedimenti sulla scuola: interventi calati dall’alto senza nessun tipo di interlocuzione o confronto con chi lavora e fa ricerca, compresa l’attuale presidente di INDIRE, Cristina Grieco.

Non è difficile allora comprendere come questo attacco all’INDIRE risponda alla stessa politica di controllo politico-culturale e di occupazione ideologica degli organismi istituzionali espressa negli altri interventi governativi. L’INDIRE a cui è stata assegnata la formazione abilitante al Sostegno con il dimezzamento dei CFU necessari, che ha un ruolo determinante nella Scuola di Alta Formazione, così come nella formazione in servizio incentivata e nella valutazione degli insegnanti, è diventato un interessante luogo di potere. Il suo commissariamento rappresenta una seria minaccia all’indipendenza e all’autonomia critica della Ricerca scientifica garantite dalla Costituzione.

Il MCE esprime tutta la sua solidarietà ai ricercatori e alle ricercatrici dell’INDIRE, ai quali si associa in difesa della neutralità e autonomia dell’istituto di ricerca e della scuola italiana.

La segreteria del Movimento di Cooperazione Educativa