ore 12.00 – 13.30 Aula A
A 100 anni dalla nascita e poco più di 56 dalla morte, l’azione e le parole del priore di Barbiana scuotono le coscienze non solo di chi si interessa di educazione, ma di tutti coloro che vedono nella Costituzione e nella giustizia sociale l’ispirazione per fare la propria parte.
L’incontro mira a focalizzare alcuni aspetti del suo intervento e, soprattutto ad individuare come continuare a portare avanti una didattica ed una scuola che non lasci indietro nessuno e che non sia come un ospedale che cura i sani e manda via i malati.
La mostra diventa una opportunità per docenti e studenti napoletani per riflettere su quella esperienza ed intervenire nel proprio presente per divenire cittadini sovrani.
ore 15.00 – 16.30 Aula 3
Risolvere le controversie e i conflitti internazionale, con modi nonviolenti è la condizione per una convivenza civile, che va assunta a tutti i livelli, anche dalla scuola.
La Pace si costruisce però, anche ogni giorno, nella vita quotidiana, in casa, a scuola, sul posto di lavoro, nelle relazioni interpersonali, sino ad arrivare ai rapporti tra nazioni o altre entità.
La scuola può contribuire a modificare realtà e atteggiamenti proponendo percorsi didattici che aiutino adulti e bambini a confrontarsi, riflettere, formulare proposte e attivarsi per costruire capacità di gestione nonviolenta dei conflitti con contesti di ascolto e collaborazione, con uno sguardo al futuro da costruire; così come propone il MCE. Di questo rifletteremo insieme nell’incontro.
ore 15.00 – 16.30 Aula B
Nella crisi profonda tra guerre, possibilità di una catastrofe climatica, una pauperizzazione diffusa che calpesta i diritti di tutti in nome dell’arricchimento di pochi, si prospetta un futuro incerto, mentre in Italia assistiamo ad una svolta dirigista e neo-conservatrice:
– il PNRR poteva rappresentare per la Scuola occasione vera di investimento in innovazione, trasformazione e sviluppo, a partire dalla valorizzazione e formazione degli insegnanti, iniziale e in servizio, come elemento fondamentale di un profilo professionale fondato sulla collegialità, che riconoscesse la scuola come sede di ricerca, sperimentazione e aggiornamento come già prevedeva la legge costitutiva sull’autonomia. Il PNRR si è tradotto, invece e soprattutto, nell’acquisto di strumentazioni tecnologiche e nell’allestimento di ambienti educativi innovativi, visti come unica risposta alla richiesta di un rinnovamento della didattica;
– il progetto di autonomia differenziata si afferma nel Paese nell’indifferenza di molti democratici e progressisti;
– si dimentica la funzione vitale assegnata alla scuola dalla Costituzione: concorrere alla costruzione della cittadinanza, come laboratorio civico di democrazia e solidarietà per le nuove generazioni in un Paese coeso e indivisibile;
Le associazioni professionali AIMC, CIDI, MCE, PROTEO FARE SAPERE ritengono sia doveroso e possibile rilanciare dall’interno della scuola un nuovo processo partecipativo che faccia perno sui docenti, con la capacità di un ruolo centrale, per il futuro della scuola e dei suoi esiti, formativi e sociali. I docenti possono diventare i protagonisti di una nuova stagione di innovazione e cambiamento che ridia fiducia anche a genitori e studenti, per un progetto condiviso di formazione delle nuove generazioni e un patto di impegno unitario contro l’Autonomia differenziata, per il rilancio dell’Autonomia scolastica e per una nuova idea del lavoro docente.
Per ulteriori informazioni:
napoli@mce-fimem.it
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