a cura di Donatella Merlo
Il Coordinamento appena concluso attraverso i gruppi di discussione su politica scolastica e vita associativa ha messo sul tappeto una serie di problemi che richiedono molta attenzione da parte della segreteria per dare il supporto necessario ai gruppi cooperativi ed avviare dei processi di cambiamento.
Il 7 settembre si è lavorato su tanti fronti e il paradigma della complessità è emerso chiaramente anche dai prodotti dei gruppi: non è possibile parlare di editoria senza ragionare sulla formazione, non si può pensare alle relazioni tra i gruppi senza tirare in ballo le modalità di comunicazione e via dicendo.
Muoversi in questa complessità richiede impegno e spirito di collaborazione ma soprattutto assunzione di responsabilità e, io aggiungo, “allargamento” delle responsabilità, È impensabile che una persona da sola riesca a gestire un gruppo cooperativo se vogliamo che sia curata la comunicazione e la produzione di materiali da condividere nel Movimento. Non può una persona sola occuparsi della rendicontazione di un corso che implica capacità molto diverse tra loro, ognuno deve mettere a disposizione i suoi “talenti” per far funzionare bene i gruppi, mantenerli in vita e aumentare la loro visibilità sul territorio.
Per questo scopo e anche per la vitalità dei gruppi stessi servono proposte accattivanti, che vengano incontro alle reali necessità degli iscritti, come hanno sottolineato più gruppi. E allora occorre rimboccarsi le maniche, creare dispositivi più efficaci per la gestione degli incontri e della comunicazione interna ed esterna e avere più lungimiranza nelle nostre azioni per cercare di attirare nuovi membri nei gruppi.
Senza il lavoro nei gruppi cooperativi il Movimento non esiste e quindi è necessario che la loro struttura si adegui alle nuove necessità, che si metta in discussione, se questo serve per la crescita collettiva.
Per questo, perché ci sia contaminazione tra i gruppi, esigenza emersa in più parti nelle sintesi giunte al termine delle discussioni, è importante che ogni gruppo condivida fin dall’inizio dell’anno scolastico i suoi progetti, le sue programmazioni. Molti gruppi lo fanno già, altri stanno imparando a farlo. Il gruppo si compatta intorno a progetti condivisi e anche nella ricerca di condivisioni con altri gruppi.
Si è sottolineato in più occasioni come sia importante che i gruppi nazionali trovino il modo di far rifluire le loro ricerche nei territoriali, con incontri, pubblicazioni, giornate di studio dedicate.
Auspichiamo che questo modo di procedere vada a sistema e non sia solo una scelta di pochi.
E ora parliamo di questa newsletter!
Ho sentito dire spesso: la newsletter non la legge nessuno… peccato che attraverso la newsletter passino informazioni importanti sulla vita del MCE, su ciò che si fa nei gruppi nazionali e territoriali e, proprio per il discorso che si faceva prima, sarebbe auspicabile che ogni gruppo fosse a conoscenza di ciò che si fa negli altri gruppi e al gruppo che condivide farebbe piacere ogni tanto ricevere dei feedback da altri gruppi: “bravi, state facendo una cosa molto interessante!” oppure domande: “i vostri formatori sarebbero disponibili a venire anche da noi?” … “quell’esperienza potremmo replicarla anche nel nostro gruppo? ci dite come fare?”
Il tempo manca sempre ma è vero che spesso lo perdiamo o ci perdiamo in chiacchiere, in lagnanze… mentre avremmo a disposizione molte risorse interne da sfruttare per fare scuola come si deve.
Gli strumenti tecnologici sono facili da usare per tutti, ormai. Che cosa costa fare una call al delegato del gruppo XY per avere un’informazione oppure organizzare una call fra due gruppi che scoprono di avere interessi simili?
Questo dovrebbe essere il significato della cooperazione.
Intanto vi chiediamo di scriverci nazionale@mce-fimem.it in merito a quanto è stato fatto nel coordinamento.
Solo per i delegati: In allegato alla newsletter già inviata trovate il file con tutti i feedback prodotti dai gruppi di lavoro. Leggete e inviateci i commenti o le correzioni, aiutateci a fare un grande testo comune condiviso che contenga quello che è il pensiero attuale del MCE e quali sono le proposte nuove che ne emergono.
Buon anno scolastico e buoni gruppi!
Questo avviene quasi sempre per “passaparola”: docenti della stessa scuola che scoprono di poter avere spazi di progettazione e di formazione nuovi, più liberi e più motivanti anche per le relazioni che si instaurano nei gruppi cooperativi dove si adottano modalità di lavoro diverse da quelli di un “corso di formazione”, perché non vogliamo che i gruppi diventino degli erogatori di corsi di formazione ma piuttosto dei luoghi di incontro, di costruzione di relazioni, di sostegno reciproco su questioni reali che la scuola non offre. I nostri gruppi territoriali e nazionali sono tutti gruppi “in ricerca”, sono gruppi in cui ciascuno porta del suo e nello stesso tempo riceve da altri.