ALLA MINISTRA AZZOLINA
AI GRUPPI CONSILIARI DI CAMERA E SENATO
ALLE SEGRETERIE DEI PARTITI
Gentili onorevoli e segretari,
come Associazioni Professionali del mondo della scuola Vi scriviamo per condividere alcune riflessione e sottoporVi una proposta.
Siamo certi di poter condividere con Voi che in ogni sistema formativo la questione della valutazione è centrale e che la funzione principale della valutazione è quella formativa: un processo di valutazione continua i cui destinatari sono sia l’allievo che l’insegnante e il cui obiettivo è il costante progredire dei soggetti impegnati in un percorso di apprendimento.
Stiamo vivendo una situazione straordinaria che coinvolge tutti i livelli della vita pubblica e delle istituzioni. Una situazione che forse si protrarrà nel tempo, caratterizzando anche il prossimo anno scolastico.
L’esperienza che si sono trovate a vivere le scuole italiane in questi mesi può essere l’occasione per rimettere al centro la valutazione formativa e proporre una pedagogia che tenga conto dei bisogni di ciascuno, non una pedagogia del recupero destinata solo ad alcuni, bensì un atto ordinamentale che segua l’evoluzione del singolo allievo, in modo tale da descriverne i traguardi formativi, in rapporto agli obiettivi curricolari posti.
Nella fase attuale in cui si è praticata una didattica dell’emergenza, ancora di più la valutazione non può che corrispondere al significato di dare valore a ciò che studenti e studentesse possono esprimere in questo momento, nelle forme e nelle modalità più diverse.
Attualmente a scuole chiuse:
– le proposte didattiche, pur nella grande pluralità connessa agli inediti sforzi del personale, risultano limitate, innanzitutto perché non sempre si riesce a raggiungere tutti gli alunni e tutti allo stesso modo;
– le condizioni di accesso alle proposte formative sono estremamente disuguali, sia a causa della diversa dotazione di dispositivi, sia per la carenza di una rete capace di sopportare la trasmissione contemporanea di flussi “pesanti” di dati, sia perché nella maggior parte dei casi, almeno nel primo ciclo, la mediazione con la strumentazione informatica o il telefono richiede quasi sempre la presenza di un adulto;
– molto spesso è stata trasferita a distanza una lezione frontale tradizionale, già poco efficace anche in presenza, che nelle condizioni attuali perde ogni tipo di segnale di ritorno da parte degli allievi, a tal punto da determinare serie difficoltà nella riprogettazione dei percorsi.
Già in condizioni ordinarie il voto, positivo o negativo, non costituisce uno stimolo al lavoro, focalizzando la prestazione solo sul risultato, inibendo l’autostima e il senso di autoefficacia. Con la didattica a distanza sono ancora più evidenti le criticità legate alla valutazione con voto in decimi, non solo per la mancanza di elementi per poter esprimere una valutazione attendibile, ma anche per il rischio di sottolineare e accentuare le difficoltà sociali o legate alla condizione del momento di numerosi studenti e delle loro famiglie.
Proponiamo, pertanto, l’adozione di una diversa prospettiva della valutazione resa più evidente e necessaria dalla situazione di emergenza in cui versiamo.
Una valutazione formativa, espressa con una breve descrizione delle attività svolte e delle competenze acquisite per ciascuna area disciplinare o gruppi di discipline. L’unica capace di promuovere e sostenere il dialogo pedagogico, oggi più che mai necessario per i minori, le famiglie e il Paese.
Una valutazione senza l’uso dei voti che riteniamo sia da sostenere e promuovere anche quando l’emergenza terminerà e sarà possibile il ritorno a scuola, così come peraltro è esplicitato nelle Indicazioni Nazionali.
Chiediamo quindi con forza che l’ordinanza ministeriale relativa agli scrutini ed esami nel primo ciclo di istruzione preveda per quest’anno scolastico lo scrutinio finale senza voti e che nell’agenda dei decisori politici sia presente la revisione del decreto delegato D.Lgs 62/2017 sostituendo l’obbligo della compilazione con voti del documento di valutazione con forme di osservazione e valutazione narrativa, dialogica, descrittiva dei processi.
Promotori : Anna D’Auria (Segretaria nazionale MCE) Giuseppe Bagni (Presidente CIDI)
Con adesione di tutte le associazioni firmatarie visibili nell’allegato.